giovedì 30 settembre 2010

Come funzionano le truffe telematiche

Nel leggere le mie peripezie con Gassama, molti mi hanno chiesto: "Ma dove sta la truffa? Che ci guadagna Gassama?". Il problema è che, per un mio errore di gioventù, sono stato "mollato" dal nostro amico prima che potesse chiedermi alcunché. Ho deciso quindi di chiarire il funzionamento delle truffe telematiche con questo post, illustrato grazie alle mie ben note velleità artistiche.

Per iniziare, esistono molte tipologie di truffe, o scam. Sia che il truffatore (scammer) si finga figlio di un diplomatico morto, piuttosto che un rifugiato di guerra, piuttosto che una avvenente (?) ragazza in certa dell'amore della sua vita tramite email (?), l'obiettivo è quello di levare soldi alla povera (?) vittima. Tutte le tipologie di truffe presentano comunque le stesse caratteristiche:

  • C'è un senso di urgenza: lo scammer ha fretta di concludere l'affare;
  • Ci sono di mezzo documenti falsi ed altre cartacce varie;
  • La corrispondenza è gestita via mail, anche se lo scammer vorrà sentire la vittima al telefono almeno una volta;
  • E' enfatizzata la natura confidenziale della transazione.

In questo esempio parlerò della più classica delle truffe, chiamata anche 419 scam, o Nigerian scam.

I protagonisti della truffa sono due.Il primo, che chiameremo Gassama per rimanere in famiglia, è un criminale tipicamente africano. E' una persona disposta a tutto, probabilmente anche all'omicidio (e diversi casi di truffe sono finiti con rapimenti ed omicidi). La vittima invece è una persona tipicamente sprovveduta. In questo esempio mi sono ispirato ad una persona che vive in un mondo tutto suo; magari suona anche uno strumento tipo il pianof... l'oboe e molti credono sia pure un genio. Lo chiameremo Giorgio.


La nostra storia comincia a casa di Gassama, in un qualunque paesello africano (tipicamente in Nigeria o Senegal).


Gassama, reperendo indirizzi mail da guestbook o forum pubblici, inizia ad inviare la classica mail con la quale, fingendosi il responsabile di un conto bancario bloccato, chiede l'assistenza della potenziale vittima per sbloccarlo tramite un trasferimento in un conto non africano. In cambio del disturbo, alla vittima vengono promesse ingenti somme di denaro, generalmente il 40%-50% del denaro totale del conto. Del resto anche per Gassama è meglio avere la metà del conto che tenerlo lì bloccato... La figura mostra lo schema di un trasferimento in cui il parte della somma è lasciato sul conto della vittima. Sembra semplice? Ovviamente lo è, ed è una procedura senza alcun rischio, o almeno così promette Gassama.


Una volta che la vittima è stata convinta per bene, la truffa può evolvere con esiti differenti, a seconda di quanto è stronzo Gassama e di quanto è stupido Giorgio. Nel caso più semplice, Gassama chiede al malcapitato un prestito per coprire le spese associate al trasferimento (che possono essere tasse piuttosto che parcelle di avvocati coinvolti).


Giorgio, ovviamente, accetta di anticipare una somma che è irrisoria in confronto a quella che riceverà dopo il trasferimento di fondi dal conto africano al suo. Il problema è che, una volta anticipati i soldi, Gassama sparisce. E vallo a ripescare, in Africa.

Nel caso peggiore Gassama può richiedere a Giorgio di raggiungerlo per siglare l'accordo. Per entrare in paesi come la Nigeria, è necessario un visto. Gassama promette di far entrare l'ormai socio in affari senza problemi e senza complicazioni burocratiche, e generalmente ci riesce tramite "agganci" con personale dell'aeroporto.


Una volta in Africa, il povero Giorgio è nelle mani di Gassama e della sua banda. Se gli va bene, viene semplicemente chiesto un riscatto alla famiglia, in alcuni casi si arriva all'omicidio.


Tra il 1994 ed il 1997, 15 persone sono state uccise in Africa per casi di scam (fonte: http://www.state.gov/www/regions/africa/naffpub.pdf) ed ancora oggi c'è gente che ci casca. Sembra incredibile ma è vero.